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Ddl liberalizzazioni: il Garante privacy preoccupato per esenzione imprese da misure di sicurezza e

PRIVACY: Ddl liberalizzazioni (27/09/2007)

In una lettera inviata nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio, al Ministro dello sviluppo economico e ai presidenti di Senato e Camera, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha manifestato le proprie forti preoccupazioni su alcune norme e su alcuni emendamenti recentemente presentati, attualmente in discussione al Senato, nell’ambito del disegno di legge Bersani-ter sulle liberalizzazioni.

Pochi mesi or sono è stato approvato in prima lettura alla Camera un emendamento che esclude dall’applicazione le norme privacy a tutela dei lavoratori e in materia di sicurezza per le imprese con meno di 15 dipendenti e il Garante non aveva mancato di sottolineare, anche in occasione della Relazione Annuale, la propria contrarietà. La norma, ad avviso dell’Autorità, presenta profili di incostituzionalità per "disparità di trattamento" e si pone in contrasto con la normativa europea che non consente di sottrarre intere categorie dall’applicazione della disciplina sulla protezione dei dati personali.

I nuovi emendamenti presentati aggravano la situazione. Alcuni estenderebbero ulteriormente la platea dei soggetti che verrebbero esentati dall’applicazione della normativa in materia di sicurezza dei dati. Dall’obbligo sarebbero, quindi, esonerate non più soltanto le piccole imprese, ma tutte le aziende private operanti nel mercato e i liberi professionisti. Altri emendamenti sono volti a restringere le categorie di dati sensibili da proteggere, come l’adesione a organizzazioni aventi carattere sindacale, o prevedono l’eliminazione di ogni forma di tutela per le persone giuridiche (imprese, enti pubblici e privati, partiti, sindacati, organizzazioni religiose, organismi no profit) che renderebbero tra l’altro tali soggetti più esposti ad atti illeciti o ad attività di dossieraggio e spionaggio.

Il Garante sottolinea che laddove questi emendamenti che presentano forti elementi di contrasto con le normative europee venissero approvati, porrebbero l’Autorità di fronte alla necessità di segnalazione alla Commissione europea.

Il Garante coglie l’occasione per segnalare al Parlamento e al Governo che la giusta esigenza di semplificare alcuni adempimenti a carico delle imprese, avvertita anche dall’Autorità, potrebbe e dovrebbe essere perseguita senza compromettere i diritti fondamentali di cittadini e lavoratori. Per questi motivi, si chiude la lettera, il Garante ribadisce la sua disponibilità ad offrire il suo fattivo contributo.

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