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PRIVACY: Montreal - Pizzetti: Pių attenzione da parte dei giovani ai rischi della rete.

PRIVACY: Montreal - Pizzetti (01/10/2007)

"La comunicazione elettronica e le tecnologie dell’informazione trasformano ogni relazione tra persona e persona in un flusso di dati. Per questo, proteggere i dati personali su Internet significa innanzitutto proteggere i rapporti tra gli individui, la loro stessa libertà. E questo vale in particolare per le giovani generazioni, più esposte alle minacce e i pericoli della Rete".

Aprendo la sessione plenaria dedicata alla tutela della privacy dei minori su Internet alla 29ma Conferenza mondiale delle Autorità Garanti per la privacy, in corso a Montreal, Francesco Pizzetti ha espresso le sue preoccupazioni per la scarsa attenzione dimostrata dai giovani riguardo alla protezione della loro privacy, tanto più in una società che, da reale, è già diventata "una società smaterializzata, fatta di dati".

In questa "società di dati", i giovani sono in grado di sfruttare tutte le opportunità che offre Internet e sanno usare le nuove tecnologie, ma sono anche quelli più esposti al rischio di manipolazioni della loro sfera più intima e privata. Pizzetti ha ricordato le possibili devastanti conseguenze sui bambini della "disseminazione delle immagini" su Internet: fotografie scattate o video girati per uso personale che finiscono sulla Rete e possono essere usati da chiunque e per qualunque scopo. E ha sottolineato il rischio che i contenuti di chat e lo scambio di e-mail possano esporre i più giovani a situazioni pericolose.

Il presidente dell’Autorità italiana ha ricordato come sia andato sempre più aumentando per i minori il rischio di venire "profilati" in base ai loro gusti, abitudini, interessi, preferenze soltanto registrando i cookies dei siti visitati, e ha messo in guardia anche dalla crescente proliferazione di siti che offrono materiale pornografico.

Di fronte a questa vera e propria "terra sconosciuta" che è Internet occorre - secondo Pizzetti - sviluppare sempre maggiore consapevolezza nei giovani e mettere in campo anche una nuova capacità di pensare tutele più efficaci. Internet dimostra ogni giorno di più - ha concluso - che le vecchie categorie finora utilizzate per proteggere i dati personali, come l’espressione del consenso al loro uso, non reggono più.

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