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FINANZIAMENTI: 380 milioni di incentivi
(09/12/2008)
Riferendosi ai 380 milioni di incentivi per i progetti di innovazione industriale, Scajola ha aggiunto che "il mondo produttivo ha risposto con grande entusiasmo: 1.700 imprese, università e centri di ricerca hanno presentato 142 progetti al vaglio della commissione di valutazione del Ministero". Il 40% dei partecipanti - ha precisato - sono piccole imprese associate in partenariato con imprese più grandi, università e centri di ricerca.
Scajola ha aggiunto che "il primo dicembre scade il terzo bando su Tecnologie per il Made in Italy, con 190 milioni di incentivi, e nei prossimi mesi vareremo altri cinque bandi su Beni culturali e Turismo, Scienze della vita, Informatica, Tecnologie ambientali ed Energia con incentivi complessivi per 1,1 miliardi".
Tra i temi fondamentali, oltre l'innovazione, Scajola ha sottolineato l'importanza dell'internazionalizzazione. "Tra gennaio e settembre l'Italia ha aumentato le esportazioni versi i Paesi extraeuropei dell'8,3%", ha detto il ministro, per il quale "va aumentato l'impegno per l'internazionalizzazione. Con il ministero degli Esteri stiamo istituendo una cabina di regia ad hoc che ha lo scopo di varare un programma pluriennale di missioni di Sistema", che coinvolgerà oltre Confindustria, Ice e Abi, anche le Regioni, le Camere di commercio e gli enti locali.
Scajola ha indicato che, in questo ambito, "dopodomani saremo in Israele con il presidente Napolitano, la presidente Marcegaglia, con oltre 150 imprese e con la regione Emilia Romagna", mentre "il prossimo anno organizzeremo in primavera una grande missione con 500 imprese in Russia e una missione altrettanto importante negli Stati Uniti".
Scajola ha anche sottolineato che "la crescita economica è al centro del programma del Governo Berlusconi. L'Italia deve ricominciare a crescere dopo 10 anni di sostanziale stagnazione così quando la ripresa tornerà sui mercati mondiali il nostro Paese ne possa approfittare appieno. Dobbiamo continuare a lavorare per correggere i difetti strutturali del nostro sistema".
Il ministro ha infine osservato che "le aziende, come emerge dall'Osservatorio Assolombarda-Bocconi, devono ricercare la propria dimensione ottimale rispetto ai mercati che intendono servire, alle innovazioni che intendono introdurre e all'organizzazione di cui pensano di aver più bisogno per essere più produttive".Fonte Lineaedppmi.it
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