MOMIS -  Servizi Integrati
|   home |   formazione del personale |   privacy |   portfolio Clienti
|   chi siamo   |   finanziamenti pubblici   |   news   |   link
|   servizi   |   servizi paghe   |   area riservata   |   come contattarci
momis s.r.l. info@momis.it Login    Password    
 
news
 
Telemedicina

PRIVACY: Telemedicina, telelavoro e diritti delle persona (18/03/2005)

Lo ha affermato Gaetano Rasi, componente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, in occasione della presentazione del libro “I processi di automazione nella sanità pubblica, telelavoro e telemedicina: attualità e prospettive” di Fabio Massimo Gallo e Carlo Parasceni, svoltasi il 23 febbraio scorso.

Le applicazioni di telemedicina - ha ricordato Rasi - risultano sempre più diffuse nel mondo ed in costante aumento in Europa. In Italia il 40% delle strutture mediche che si avvalgono delle innovazioni tecnologiche utilizza il televideoconsulto e quasi il 25% soluzioni dedicate all’home care. La telemedicina offre nuove opportunità di collegamento tra punti diversi sul territorio e costituisce un valido ed efficace strumento di interconnessione tra i diversi livelli di cura per giungere alla continuità della diagnostica e della terapia, indipendentemente da dove il paziente o le informazioni risiedano. Attraverso la creazione di una rete telematica di strutture sanitarie è possibile, infatti, ottenere informazioni sulla disponibilità di posti letto, sull’accesso alle liste di prenotazione, sulla gestione delle cartelle cliniche con gli adeguati accorgimenti per la tutela della privacy.

É necessario, tuttavia, quanto più si sviluppano le reti telematiche, fissare precise regole per garantire il rispetto della dignità della persona e la massima riservatezza dei dati personali, in particolare, di quelli sensibili, così qualificati perché idonei a rivelare gli aspetti più intimi e riservati della persona, nel cui ambito rientrano le informazioni relative allo stato di salute.

Anche l’outsourcing e il telelavoro - ha osservato poi il componente dell’Autorità - sono realtà in espansione e contribuiscono alla profittabilità del business e all’efficienza delle pubbliche prestazioni. Il 43% dei contratti di outsourcing copre, ad esempio, l’area dell’Information technology, il 25% quella delle risorse umane. In quest’ultimo caso vengono affidati a partner esterni non solo l’amministrazione, ma anche, per esempio, la gestione del percorso di carriera dei dipendenti.

Secondo il segretario generale del Garante, Giovanni Buttarelli , intervenuto anch’egli alla presentazione, l’euforia informatica pone nuovi rischi, ma il codice della privacy rappresenta uno strumento importante di tutela.

“L’euforia informatica - ha dichiarato Buttarelli - non deve far dimenticare che Costituzione Europea e Codice della Privacy mettono in primo piano il diritto della persona a verificare come vengono trattati i propri dati personali. Siamo forse primi nel mondo per il quadro giuridico sull’informatica e la telematica. Il Testo Unico sulla privacy è pronto per rispondere alle questioni poste dalla telemedicina, che recherà grossi vantaggi, come la possibilità di accedere con una password alla propria cartella clinica da qualunque parte del mondo, ma causerà anche nuovi rischi relativi, ad esempio, alla dispersione di informazioni. L’informativa al cittadino dovrà tenere conto di tutti questi aspetti”.

Il percorso di informatizzazione della Pubblica Amministrazione - ha proseguito il segretario generale dell’Autorità - ha portato dalla rete unitaria della PA alla rete degli uffici di gabinetto, passando poi con la telematica all’e-governement ed al d-governement con l’avvento del digitale. Tanti i temi su cui le innovazioni vanno ad incidere: protocolli informatici, interoperabilità dei sistemi, tessera sanitaria, outsourcing. I rischi possono essere di vario tipo. Innanzitutto riguardano quello che potremmo definire health divide, cioè proprio i soggetti che necessitano di maggiore tutela, come anziani, portatori di handicap, possono venire esclusi da un’amministrazione digitale. Inoltre, l’automazione o la telematizzazione permettono di superare alcuni problemi relativi alla privacy, quali le distanze di cortesia o la promiscuità, ma ne possono creare di nuovi relativi ad esempio alla circolazione dei dati. e alla sicurezza.

La terza categoria di rischi è inerente al regional divide. Le maggiori competenze in materia da parte delle Regioni, che stanno provocando anche l’intervento della Corte Costituzionale, potrebbero portare a disparità di trattamento basate sulle differenti “velocità”.

Sulle nuove “autostrade del sole” del trattamento dei dati - ha concluso Buttarelli - il cittadino avrà sempre il diritto di intervenire sul trattamento dei propri dati.

(Fonte www.garanteprivacy.it)




Archivio News
<<