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Lazio nuova legge per le imprese

FINANZIAMENTI: Dopo Basilea 2 aiuti con il contagocce (19/05/2005)

La 488 va in pensione. Già a luglio potrebbe aprirsi il primo bando della nuova legge per gli incentivi alle imprese. Per la vecchia 488 pochi rimpianti. E non c’è da stupirsi. Gli abusi testimoniati anche dalle numerose inchieste della Guardia di Finanza ma, soprattutto, le difficoltà di accedere agli aiuti provocate dai lunghi tempi di attesa tra un bando e l’altro, nonché l’eccessiva frammentazione della legge ne hanno ormai minato la credibilità. Se poi a questo si aggiunge la necessità impellente di tagliare la spesa pubblica, assieme alla richiesta della Ue di ridurre gli aiuti di Stato, la conclusione appare scontata. C’è solo da capire (e non è poco) se con il nuovo sistema si avvierà una stagione di effettivo sostegno agli investimenti produttivi nelle aree depresse, e quindi anzitutto al Sud, o se invece la riforma si esaurirà in un mero risparmio per le casse pubbliche.
Il primo tassello è in dirittura d’arrivo. Il via libera alla convenzione che disciplina il rapporto tra le banche che gestiranno la 488 riformata, la Cassa depositi e prestiti che finanzierà il Fondo di rotazione e il ministero delle Attività produttive è ormai pronto. Lo schema conferma il forte ruolo assunto dal sistema creditizio nell’attribuzione delle agevolazioni.
Saranno infatti esclusivamente le banche concessionarie a stabilire il «merito di credito» dell’impresa che chiede il sostegno all’investimento. La valutazione avverrà ex ante sulla base dei parametri di Basilea 2. In sostanza, la banca valuterà da un punto di vista finanziario la solidità dell’impresa che si presenterà al suo sportello. E il merito di credito sarà la condizione essenziale per poter gareggiare, ovvero per tentare di aggiudicarsi il sostegno pubblico in conto capitale (pari sulla carta al 50% di quello attuale ma probabilmente inferiore) e il finaziamento di pari importo concesso sotto forma di prestito agevolato dalla Cdp e a tasso ordinario dall’istituto di credito.
La domanda verrà presentata contemporaneamente sia alla banca concessionaria che al ministero delle Attività produttive (Map). Ma l’impresa potrà avvalersi anche della sua banca di fiducia, che contribuirà alla valutazione del merito di credito (accertato però esclusivamente dalla concessionaria) nonché al finanziamento. A proposito del prestito bancario, il tasso - si legge nella convenzione - «sarà concordato liberamente tra le parti interessate», ossia tra la banca e l’impresa, mentre il prestito tramite Cdp avrà il tasso (agevolato) stabilito per decreto dal ministro dell’Economia. È possibile, quindi, se non probabile, che se a decidere sarà il mercato si confermerà il differenziale dei tassi d’interesse tra Nord e Sud. Senza contare, che la minore capacità patrimoniale delle imprese meridionali e il maggior livello di indebitamento (soprattutto a breve) le rende a priori più vulnerabili a superare l’esame del merito creditizio. Paradossalmente, quindi, si potrebbe verificare che una legge nata per sostenere gli investimenti nelle aree più deboli, e quindi anzitutto nel Mezzogiorno, risulti scarsamente accessibile a gran parte delle imprese del Sud. E infatti sia alla Cassa che al ministero stimano che, rispetto all’attuale volume di domande (circa 9mila a bando), con il nuovo corso solo un terzo potrà accedere alla 488 riformata. Inoltre risulterà impossibile, almeno in questa prima fase, sostenere le start up. In compenso, chi riuscirà a superare l’esame istruttorio avrà più chance di raggiungere l’obiettivo, ovvero di aggiudicarsi l’agevolazione. Infatti la Finanziaria prevede che dovrà essere finanziato lo stesso volume di investimenti. Quanto alla ripartizione territoriale, il principio che l’85% delle risorse vada al Sud è ovviamente confermato. Tuttavia, solo quando la riforma diventerà operativa si potrà confrontare il tiraggio proveniente dalle diverse aree.
Cambiano anche i criteri che consentono di compilare la graduatoria per l’assegnazione degli incentivi. Anzitutto scompare il parametro occupazionale (una decisione che ha provocato una dura reazione dei sindacati). Verrà invece ripristinato, ai fini di un maggior punteggio, l’indicatore della quantità di agevolazione richiesta.

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(Fonte www.ilsole24ore.it)




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