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Intervista al Ministro Sacconi   NEWS ONLINE
 

All’indomani degli interventi di semplificazione da parte del Ministero del Lavoro, il Ministro Sacconi ha rilasciato un’intervista al periodico “ Il Consulente del lavoro” di cui riportiamo il testo integrale.

Ministro, si tratta di un’energica operazione di deregolamentazione delle norme in vigore come già più volte da lei annunciato e come i Consulenti del lavoro avevano proposto?
C’era la necessità di rivedere le rigidità e le incongruenze che accompagnano la gestione del rapporto di lavoro, attraverso il confronto con le parti sociali. Il provvedimento è mirato a rendere i rapporti di lavoro più semplici e trasparenti. Nel dettaglio si va dall’abrogazione della norma sulle dimissioni on line, alla cancellazione di libro matricola e libro paga che farà posto al libro unico, dal ritorno al lavoro intermittente , agli straordinari senza notifica, dall’abolizione del divieto di cumulo tra pensione e lavoro, alla rivisitazione anche delle sanzioni che accompagnano i registri obbligatori. Il libro unico del lavoro peraltro potrà essere conservato anche presso gli studi dei Consulenti del lavoro. Il libro matricola, come voi avete ripetutamente affermato, con la nuova disciplina delle assunzioni anticipate on line, ha esaurito la funzione che gli era stata attribuita: chi deve effettuare controlli ha a disposizione strumenti più immediati ed efficienti. E poi abbiamo previsto anche l’eliminazione del doppio registro nell’autotrasporto e la documentazione per il lavoro a domicilio.

Deregolamentazione o semplificazione? Quale termine è più opportuno utilizzare per definire i suoi interventi?
Deregolazione è forse un termine più forte di semplificazione. Penso ad un’attività di modifica dell’attuale contesto che presenta un eccesso di regolazione, ma senza toccare le tutele dei lavoratori. Questa ricetta farà emergere nuovi posti di lavoro senza sconvolgimenti delle tutele, ma innovando i diritti. Il lavoro sommerso conferma che esiste un eccesso regolatorio ed un costo del lavoro troppo alto. E’ necessario ripensare gli stessi diritti fondamentali e le politiche del lavoro in modo che siano funzionali a produzione di società inclusiva e competitiva. Questa manovra anticipa la manovra di settembre e lì che metteremo un robusto provvedimento per la crescita dell’economia, la stabilità finanziaria e la coesione sociale.

Per quanto riguarda il part-time e i contratti a termine i consulenti del lavoro hanno auspicato ampio respiro per le imprese e per i lavoratori; il nuovo provvedimento va in questa direzione?
L’obiettivo dell’Esecutivo è di andare verso l’adattabilità reciproca tra lavoratori e imprese, ipotizzando deroghe ove le parti in azienda concordino diversamente. La modulazione dell’orario è il migliore strumento di conciliazione dei tempi tra impresa e famiglia, il part-time va ricondotto agli accordi individuali tra le parti. Rinviare ad accordi aziendali o territoriali la possibilità di derogare alle rigidità prodotte sui contratti a termine è un’altra possibilità inserita nel nuovo decreto. Il ricorso al lavoro a termine sarà possibile anche con riferimento all’ordinaria attività svolta dal datore di lavoro.

L’apprendistato è dunque materia da riordinare?
Mettere mano all’apprendistato è una priorità da regolare in funzione del recupero dei giovani che non possono essere messi a forza su un banco di scuola. Ma bisogna riconoscere che il lavoro è in alternanza ai percorsi educativi e che un giovane possa rientrare sul mercato solo con una esperienza di lavoro. Ma soprattutto, vogliamo che il contratto di apprendistato riconosca finalmente che l’impresa è il luogo tipico della formazione.

Riammettere il lavoro intermittente era una richiesta dettata dall’esame del mercato del lavoro che quotidianamente i consulenti del lavoro hanno sotto controllo. Anche sul lavoro accessorio ci sono ampi spazi?
Bisogna rendere più agevole la semplificazione dei rapporti di lavoro per ridurre il sommerso. Ed e’ per questo che occorre ripristinare tutta la disciplina Biagi sul lavoro intermittente. Promuovere una agevole regolarizzazione di tutti quei rapporti di lavoro o spezzoni lavorativi che oggi sono quasi sempre irregolari. Il lavoro accessorio per le prestazioni occasionali nelle famiglie, nelle attività agricole stagionali, nella pulizia degli edifici, ecc. si potrà regolarizzare con i “buoni”.

In materia di contenzioso quali provvedimenti saranno presi?
Al fine di accelerare il processo del lavoro saranno semplificate le norme in materia di contenzioso con l’eliminazione delle ragioni del contenzioso sul piano sostanziale (semplificazione e certezza del quadro regolatorio), il potenziamento degli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie di lavoro (rafforzamento della certificazione dei rapporti di lavoro introdotta dalla legge Biagi quale strumento di prevenzione del contenzioso; riforma dell’istituto dell’arbitrato; semplificazione della conciliazione) ed intervento sui termini di decadenza e sulle modalità di impugnazione del licenziamento.

Soddisfatto del rapporto con i consulenti del lavoro?
Ho già avuto modo di dire sia pubblicamente che alla Presidente Calderone che per me i consulenti del lavoro sono un riferimento da cui non si può prescindere, specie se si vogliono affrontare le riforme con spirito pratico-operativo. Su questa strada l’inizio della collaborazione è assolutamente soddisfacente.


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